La riqualificazione energetica di edifici esistenti consiste nella realizzazione di opere destinate a migliorarne l’efficienza, contenendo i consumi, riducendo le emissioni di fattori inquinanti ed utilizzando in maniera ottimale le risorse di energia.
Le opportunità di miglioramento energetico di un edificio vengono valutate preliminarmente con una diagnosi energetica che metta in evidenza gli interventi principali in grado di garantire un retrofit vantaggioso. Queste interessano sia il sistema tecnologico sia la gestione energetica dell’edificio, e riguardano fondamentalmente:
- il miglioramento delle prestazioni dell’involucro edilizio (incremento dell’isolamento termico, sostituzione dei serramenti, installazione di idonei sistemi di schermatura solare, ecc.);
- la sostituzione di componenti obsoleti degli impianti di riscaldamento e di illuminazione con altri più efficienti dal punto di vista energetico e con minore impatto sull’ambiente in termini di emissioni prodotte;
- l’utilizzo dell’energia gratuita del sole per la produzione di energia elettrica (pannelli fotovoltaici) e termica (collettori solari);
- la corretta gestione della ventilazione naturale e del raffrescamento passivo al fine di limitare la diffusione di impianti di condizionamento estivo, responsabili dell’incremento dei consumi elettrici;
- l’introduzione di sistemi di contabilizzazione individuale dell’energia (ad es. nei condomini) per la sensibilizzazione alla riduzione dei consumi.
I soggetti che sostengono delle spese per opere di riqualificazione energetica di edifici esistenti hanno, pertanto, diritto a recuperare parte del costo sostenuto (65%). Questo grazie ad una detrazione dall’IRPEF, l’Imposta sul reddito delle persone fisiche (o dall’IRES, in caso di società di capitali), cioè dalle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi.